lunedì 13 giugno 2016

ORLANDO

Ho saputo di Orlando al lavoro. Ho saputo che era successo qualcosa senza sapere bene cosa. Ho continuato a lavorare con il bisogno urgente di capire e sapere di più. Poco prima di finire il turno ho letto "50 vittime in una discoteca" e subito dopo sono inciampato sul messaggio di cordoglio di quella iena di Mario Adinolfi. Ho provato una rabbia così forte e una tristezza così grande che avrei bruciato il mondo intero e i suoi pregiudizi con la sola forza del mio cuore. 
Le parole non sono innocue. Le parole modellano il pensiero, lo condizionano e lo dirottano verso derive pericolosissime. Siamo tutti responsabili e i politici, la chiesa e "i maestri" ancora di più. Seminare odio produce solo frutti d'odio. Amari e succosi.
Penso a tutte le stronzate che ho letto durante la discussione sulla Cirinnà. Stronzate solo in apparenza, in realtà semi di odio velati da civile confronto. E così i dibattiti che ritornano sempre quando si parla di gaypride. Inutili sfilate di pagliacci esibizionisti. E certo. Molto meglio le sfilate di camicie nere tutte uguali. Molto meglio. Saranno contenti molti di questi sublimi pensatori (e sostenitori) della "normalità". 
50 culattoni in meno. 50 peccatori in meno. 50 possibili genitori deviati in meno.
Alziamo i calici!

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