mercoledì 18 febbraio 2015

LUNA ELETTRICA


Palazzo davanti al mio. Luce esterna dimenticata accesa in terrazzo dagli inquilini che sono partiti dopo l'ultima vacanza (non so se la casa viene affittata ai turisti oppure se viene usata solo dai proprietari).
Risultato: una luna elettrica che illumina il mio letto e mi abbaglia quando cerco di dormire. Ho provato a regolare l'avvolgibile (che ha qualche problema di scorrevolezza) ma non mi è stato possibile ridurre di molto l'abbaglio. Quindi, o cambio l'avvolgibile per trasformare la camera in una cripta oscura, o inizio un lancio ripetuto con una fionda per spaccare la plafoniera sulla parete, o prego tutti i santi in paradiso perché i proprietari tornino prima dell'estate.

Ieri notte mi sono svegliato due volte e per due volte mi sono spaventato (ancora non ho interiorizzato il disturbo luminoso). La prima volta mi è sembrato di vedere una crepa sul muro e ho pensato a una situazione di pericolo imminente, la seconda, camminando verso il bagno, ho avuto l'impressione che il pavimento tremasse e le mattonelle si muovessero sotto i miei piedi (shock da pavimento esploso solo due settimana fa). Emoticon unsure
Piccoli stress della vita - notturna - quotidiana.

domenica 1 febbraio 2015

LA NOSTALGIA DEL GETTONE



Luogo: ristorante.

Scena: tavolo con 6 ragazzi tra i 16 e i 20 anni (tre di loro sono pieni di acne giovanile).

Situazione: tutti e 6 con l'iphone in mano che chattano, scrivono su whatsapp, controllano la bacheca e gli aggiornamenti di FB, bevono e mangiano. Non mollano i cellulari neanche morti... parlano tra di loro a smozzichi ma restano sempre collegati con il mondo virtuale. Uno di loro passa tutta la cena chattando con qualcuno su whatsapp. Lo vedo perché è seduto a capotavola e tiene il cellulare sollevato mentre scrive le frasi con una velocità assurda. Messaggio e sorso di birra. Messaggio e sorso di birra. Senza pause.


Negli altri tavoli la situazione non è molto diversa. Dovunque ti giri vedi persone - anche adulte e senza acne - con il cellulare in mano che guardano o mostrano qualcosa a un altro commensale.

Quando vado in bagno trovo nel salottino tre donne che piangono e si consolano a vicenda. La scena è inattesa e spiazzante. Ho pensato subito: avranno per caso finito la batteria o nel ristorante non ci sono abbastanza tacche?

Un'altra cosa tipica è la ricerca di una presa per ricaricare il cellulare. Anche due amici seduti al nostro tavolo sono corsi a cercare subito energia fresca per non vedersi morire il display prima del dessert.

Conclusione: ci siamo proprio fottuti il cervello se non riusciamo a tenere per due ore un cellulare dentro una borsa parlando SOLO E SOLTANTO con le persone che abbiamo davanti.

Conclusione 2: quasi quasi rimpiango il telefono fisso e le cabine telefoniche... il piacere di non essere rintracciabile in nessun modo... la gioia di telefonarsi solo per dirsi l'orario e il luogo dell'appuntamento...e se qualcuno tardava non avevi nessun giochino elettronico con cui trastullarti. O ti portavi un libro dentro la borsa o guardavi la gente passare per il gusto di guardare la gente passare.
Oh my god.... che tempi lontanissimi ormai.