mercoledì 6 agosto 2014

AUTOPSIA DELLA GENTILEZZA


Agosto... decenza non ti conosco!

Non saprei in quale altro modo definire il marasma cafonal che approda in ristorante nel mese più caldo dell'anno. 
Chi lavora nella ristorazione lo sa: agosto è il mese degli italiani che vanno in ferie e gli italiani in ferie - forse per sfogare frustrazioni e problemi accumulati in un anno di lavoro e sacrifici - danno il peggio del peggio solo per fare ammattire chi in agosto lavora più degli altri mesi.
Bisogna armarsi di pazienza, contare i giorni e sperare che il primo settembre arrivi veloce e quasi-indolore. 

L'altra sera mi è capitata una situazione assurda.
Un cliente sardo (ma che vive a Londra e quindi è molto internazionale nella visione del mondo!!!) con moglie (silente) e figlio (quasi-silente) è arrivato mezz'ora in ritardo rispetto all'orario della prenotazione. Non si è scusato - e non ha chiamato per avvisare del ritardo - e ha dato per scontato che il tavolo fosse ancora disponibile. 
Il tavolo era disponibile perché - essendo già venuto altre due volte - sapevamo quando fosse lagnoso e rompiballe. 
Si siede in una terrazza strapiena nel momento più delicato: quello del cambio del turno. Quando i clienti del primo turno (19:30-20:00) si sono alzati dai tavoli e bisogna prepararli per i clienti prenotati per il secondo (21:30- 22:00). Ovviamente continuando a servire chi ancora mangia tranquillo senza nessuna consapevolezza del terremoto che si agita intorno al loro tavolo. 
Dopo due minuti due, il cliente ritardatario ferma una collega e le chiede se può prendere l'ordine. La collega risponde che devono attendere me - o Alberto - per l'ordine. Il signore - un sosia brutto di Severgnini - chiede allora una bottiglia d'acqua perché muoiono di sete. La collega gli porta subito l'acqua e riprende a servire in sala. Io corro avanti e indietro per fare in modo che tutti si siedano e noto che il sosia brutto di Severgnini allunga il collo come uno struzzo per intercettare il mio sguardo: sono passati 4 minuti e nessuno si avvicina? Finalmente - dopo un minuto - mi chiama. Mi avvicino e mi dice: "Siamo pronti per l'ordine!". E me lo dice con una faccia tronfia della serie: c'è bisogno che ti chiami io per servirmi?
"Deve aspettare un attimo il suo turno, signore. Serviamo i tavoli in ordine di arrivo e ci sono due tavoli che si sono seduti prima di voi."
Dovevate vedere la sua faccia: ALLIBITA!!!
Tradotto: come osa rispondere a me medesimo - ma lo sai con chi stai parlando? - che non merito l'attenzione che so di meritare?
Mentre mi allontano per prendere l'ordine ad una coppia che aveva atteso paziente il suo turno senza sbracciarsi o allungare il collo, sento con la coda dell'orecchio il sosia brutto di Severgnini che dice alla moglie: "Ce ne andiamo?"

Non se ne sono andati. 
Ha preferito alzarsi, scendere in cassa per lamentarsi del pessimo servizio e della maleducazione del cameriere.

Risultato: si sono dovuti scusare - per cosa poi? - e una collega - la capo-servizio - è dovuta correre al tavolo per prendere l'ordine. 

Bella gente, eh?

Immaginate voi nella stessa situazione: dopo 5 minuti il cameriere vi dice di aspettare un attimo perché ci sono dei tavoli prima di voi e voi, indignati e offesi, vi alzate per lamentarvi con il responsabile del ristorante. 

Nessun rispetto per il lavoro altrui.
Nessun rispetto per gli altri clienti.
Nessun senso di decenza. 

Ecco cosa ci tocca subire. E poi chiedetevelo perché i camerieri sclerano in agosto... CHIEDETEVELO... gente!

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