mercoledì 30 aprile 2014

ME LO DICEVA SEMPRE QUALCUNO

Me lo diceva sempre mia madre di studiare e di diventare dottore o avvocato, che la prostatite, le verruche e la cirrosi non passeranno mai di moda, e così neanche i cornuti, i ladri e gli assassini; e invece io, indolente, studiavo poco e mi perdevo dietro i miei sogni inconcludenti. Ora porto piatti pieni ai tavoli e li riprendo vuoti: sono un tecnico dello svuotamento e dello smaltimento dei residui organici.
Me lo diceva sempre mia madre di iscrivermi al conservatorio per studiare pianoforte e invece io volevo fare danza classica ispirato dalle spaccate al volo di Heather Parisi. Ci ha pensato mio padre a gambizzarmi dicendomi che un uomo con la calzamaglia può diventare solo frocio e allora io, preoccupatissimo, mi sono iscritto a pallacanestro con esiti disastrosi. 
Me lo diceva sempre mia madre di coprirmi e di non andare in giro mezzo nudo per fare il figo... e invece io facevo come mi pareva e passavo ere geologiche a bivaccare nelle panchine di Piazza Castello. Momenti storici che mi hanno lasciato solo dolori e reumatismi a ricordarmi la beata gioventù passata. 
Me lo diceva mia madre di non perdere tempo e invece io riuscivo a perdere tempo come poche persone nell'universo. Diventerei un campione olimpionico della PERDITA DI TEMPO se esistesse la disciplina. Alzerei la medaglia d'oro e salirei sul podio più alto, poco ma sicuro. Mi ci sono allenato in anni e anni di cazzeggio senza senso e rivendico una certa esperienza. Per questo, quando mi fermo a pensarci e mi guardo indietro, mi chiedo sempre come sia possibile che abbia superato i 40 anni e mi senta ancora un ventenne con i reumatismi. Povero illuso!
Me lo diceva sempre la mia prof. di biologia del Pellegrini che all'università...IO..avrei fatto il botto. In realtà - lei per fortuna è morta e non lo saprà mai - ho solo pisciato fuori dal cesso. Una costellazione di goccioline arancioni che denunciavano un abuso di alcol e di schifezze varie. 
Me lo diceva sempre mia nonna che sarei diventato un attore famoso e che Mike Bongiorno mi avrebbe invitato a TeleMike, e io spedii davvero delle foto auto-scattate - foto orribili - a un'agenzia cinematografica e dopo qualche mese mi risposero pure e mi dissero che ero perfetto per una serie poliziesca. Risi così tanto all'idea di diventare il nuovo Starsky o il nuovo Hutch che lasciai perdere tutto. Il costo del book fotografico che avrei dovuto realizzare a Calangianus - giuro... Calangianus - era così alto che rinunciai alla mia carriera televisiva e al mio invito a TeleMike. Mia nonna non me l'ha mai perdonata e mi ci sono messo anche io che non le ho ancora portato manco mezzo nipotino in casa dopo anni e anni di inutile spargimento di seme.
Me lo diceva sempre il mio prof. di italiano che scrivevo bene ma che dovevo domare il mio talento, e dopo anni ho pubblicato un romanzo che non si è filato nessuno e cadrà nell'oblio delle occasioni perdute. Attendo la telefonata di Guanda o Einaudi per il prossimo libro, ma sono sicuro che quando mi chiameranno troveranno il telefono occupato da qualche centralino vodafone o teletu.
Me lo diceva sempre la mia testa che sono nato storto... e c'ha aveva un sacco di ragione quella maledetta che pensava solo ai cazzi suoi!

Pare che la colpa sia tutta del forcipe che mi ha tirato fuori dalla pancia di mia madre. Il metallo deve aver toccato qualche zona del cervello particolare e... sboom... il destino è segnato. Sembri normale... SEMBRI... in realtà sei solo un malato - o un cerebroleso - ben camuffato. 

1 commento:

  1. sei un grande (anche se tu non lo capisci).
    Rachele,una piccola ammiratrice.

    RispondiElimina