Oggi ho seguito la prima lezione d'inglese con tutto lo staff del ristorante.
Io, Wilma, Salvatore e Monica (Carmelo non si è svegliato e ha saltato il primo appuntamento con le basi della grammatica!). Il nostro teacher si chiama Andrew, ha 30 anni e arriva da New York. Monica sostiene che è un gran figo. Anche Wilma lo pensa. E anche io, a dire il vero, penso che abbiamo un professore davvero cool. Alto, biondo e con un fisico da modello. Metteteci dentro anche la simpatia, la disponibilità e una bella capacità di comunicare e trasmettere le informazioni... e capirete che siamo tutti felici di questa esperienza.
Certo, lo confesso, oggi mi sono sentito molto stupido... ma lui ci ha spiegato che è normale quando si comincia a masticare una nuova lingua. Dobbiamo parlare un po' come un senegalese che arriva in Italia e approccia la lingua con le sue poche nozioni e l'urgenza di farsi capire dalla gente del posto.
Tu volere comprare calze?
Un esempio estremo, ovvio... ma che ci ha permesso di sperimentare e di non temere l'errore.
Io sono Carlo. Il cucchiaio è sul tavolo. Io non sono spagnolo.
I'm Carlo. The spoon is on the table. I'm not spanish.
L'intento è puntare sulla comunicazione base tutta al presente, per gestire i clienti, gli ordini e le situazioni più frequenti che possono verificarsi nella sala di un ristorante.
Dieci lezioni mirate, e poi, se ci andrà, continueremo il corso per affrontare il tempo passato e quello futuro e rendere il percorso più ricco, complesso e stimolante.
Posso già dire che la cosa mi gusta parecchio.
Ci giravo intorno da un po' e finalmente il caso, come capita spesso, ha fatto in modo che tutto si incastrasse alla perfezione.
Niente capita per caso.
Is True!
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