sabato 3 marzo 2012

VESCICHE D'ACCIAIO


Ho sempre letto fumetti.
La mia iniziazione alla lettura è avvenuta con le nuvole parlanti.
Topolino, Zagor, Lanciostory e Skorpio (grazie alle pubblicazioni dell'Eura ho conosciuto tantissimi autori di un valore incalcolabile) i fumetti Marvel, quelli della DC, Dylan Dog, Nathan Never, Julia e tanti altri personaggi della Bonelli.
Ci sono stati anni in cui compravo così tanto materiale che non riuscivo a stargli dietro.
Ora ho selezionato i miei acquisti per problemi di spazio e di soldi.
Una cosa però mi ha sempre sorpreso nei fumetti: la totale assenza di problematiche e difficoltà squisitamente umane.
Non fanno mai pipì e pupù.
Non hanno mai problemi di digestione.
Non hanno mai un calcolo renale, una brufolo sul naso, una vena varicosa, un'alitosi devastante, una carie perforante, un'erezione incontrollabile.
Certo, rappresentare tutto questo in un fumetto non avrebbe molto senso: a chi può interessare come piscia Batman?
Io sono un caso limite, ma quando mi è capitato di riscontrare qualche aspetto simile tra le tavole di un fumetto, mi sono sentito subito più vicino al personaggio di cui leggevo con passione le avventure.

ALIAS

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